L’individuazione di tutti i componenti utilizzati per la produzione di un articolo è a nostro avviso uno dei problemi che, se non ben gestito, può diventare fonte di errore e di costi per un’ azienda.

Poichè le produzioni ove viene richiesta la tracciabilità dei materiali sono molto spesso produzioni di beni in serie, individuare l’appartenenza di un articolo ad un lotto diventa impossibile una volta che lo stesso articolo è stato imagazzinato, magari in un contenitore con altri 2000 pezzi della stessa natura.

Se poi l’indicazione dei lotti utilizzati per la produzione ci viene chiesta a distanza di alcuni mesi dalla vendita di un articolo, in azienda si può dar inizio ad una corsa al dato tra fogli excel, bollettine di lavorazione, packing list.

Poichè invece l’indicazione dei lotti dei materiali utilizzati non deve lasciar ombra di dubbio ai certificatori che periodicamente ispezionano la nostra azienda, il problema deve essere risolto usando un adeguato programma di gestione della produzione che consenta l’indicazione dei lotti utilizzati direttamente dagli operatori che effettuano la produzione.

Una volta caricati correttamente i dati durante la produzione, il problema non è però ancora risolto. L’immagazzinamento dei lotti deve essere effettuato mediante opportuna etichettatura del bene o dei contenitori. Il loro prelievo e la registrazione delle packing list deve consentire al software di poter risalire da ciascun lotto venduto non solo ai componenti utilizzati ma anche a chi è stato venduto un determinato lotto.

Per poter effettuare eventuali richiami sulle merci vendute, dobbiamo poi essere in grado, dato un lotto di un qualsiasi articolo, sia esso una materia prima o un semilavorato, di individuare gli articoli per cui tale lotto è stato utilizzato e a chi tali articoli sono stati venduti.